Ecobonus 110% in condominio: come funziona

Ecobonus 110% in condominio:
come funziona

Ecobonus 110% in condominio:
come funziona


Pubblicato il 1 Luglio 2022

Entro quanto richiedere il Bonus? A che tipo di condomini è dedicato? Cosa deve fare l’amministratore? Quali requisiti sono richiesti? Una guida riassuntiva dedicata a tutte le domande e le risposte relative a come ottenere l’EcoBonus 110% in condominio.

Indice dei contenuti

  • Cos’è l’EcoBonus 110%?
  • Perché l’EcoBonus 110% in condominio?
  • A chi è rivolto: tipi di condomini
  • Gli interventi agevolabili l’EcoBonus 110% in condominio
  • Come ottenere l’EcoBonus 110% in condominio
    • Requisiti energetici
    • Cosa deve fare l’amministratore
    • Cosa devono fare i condomini
    • Entro quando deve essere richiesto
  • Come ottenere la cessione del credito per l’EcoBonus 110% in condominio

Cos’è l’EcoBonus 110%?

Il Superbonus 110% è una detrazione dedicata a chi decide di riqualificare energeticamente il proprio immobile. Gli interventi spaziano dall’isolamento delle superfici opache, alla sostituzione degli impianti termici fino agli interventi dedicati alla riduzione del rischio sismico. 

Perché l’EcoBonus 110% in condominio?

Tra gli obiettivi dell’EcoBonus 110% rientra quello di riqualificare i condomini. In italia ammontano a 1,2 milioni, costituendo una grande parte del patrimonio immobiliare. 

L’EcoBonus 110% rappresenta un’importante occasione per ammodernare questa parte consistente del patrimonio, rendendo accessibile la riqualificazione energetica a ogni tipo di edificio. I condomini avranno modo di vivere in un ambiente più confortevole e sano, di abbassare le proprie emissioni di CO2 e di vedere un abbassamento delle bollette, senza contare il miglioramento estetico che i lavori portano al condominio e al quartiere in cui si trova.

Attenzioni particolari sono da dedicare al condominio nell’iter di richiesta e realizzazione. Coinvolge attori molto diversi: condomini, amministratori, progettisti, imprese e cessionari del credito.

A chi è rivolto: tipi di condomini

L’EcoBonus 110% è dedicato solo agli interventi di riqualificazione. È necessario che gli immobili siano già esistenti, dotati di un impianto di climatizzazione funzionante.

L’agevolazione non è cumulabile con altri tipi di incentivi: per poterne fruire, il condominio non deve aver usufruito di altri bonus messi a disposizione dalle regioni, dallo Stato o dall’Unione europea.

L’incentivo può essere applicato su vari tipi di condominio: possono usufruirne sia condomini formati da villette a schiera, sia i condomini verticali. La differenza principale consiste nel fatto che nei condomini verticali bisogna prevedere interventi che riguardino tutto il palazzo.

Come ottenere l’EcoBonus 110% in condominio

Ottenere l’ EcoBonus 110% richiede la verifica di alcuni requisiti essenziali, e delle azioni da parte dell’amministratore e dei condomini. 

Requisiti energetici

Requisito fondamentale per l’ottenimento del superbonus è il doppio salto di classe: gli interventi previsti devono essere progettati in modo da ottenere questo risultato (ad esempio passando dalla D alla B), anche abbinati ad altri interventi di efficientamento energetico previsti dal EcoBonus 110% che prevedono una percentuale di detrazione inferiore. 

Nel caso il salto di classe non sia possibile, bisogna comunque ottenere il passaggio alla classe energetica più alta; quindi, per chi si trova nella classe energetica A3 il superbonus viene conferito con il passaggio alla A4. Per attestare il passaggio è necessario presentare l’attestato di prestazione energetica, ante e post-intervento, rilasciato da un tecnico abilitato.

Nota bene: il salto di classe è da raggiungere sull’intero condominio: nel caso alcuni appartamenti prevedano interventi accessori trainati, è sufficiente che il condominio nella sua interezza raggiunga il doppo salto, e non la singola unità.

Cosa deve fare l’amministratore

L’amministratore ha un ruolo chiave nella procedura di ottenimento dell’ EcoBonus 110%. 

  1. Ottenuto il via libera in assemblea da parte dei condomini, deve far preparare ad un tecnico qualificato una prima attestazione di prestazione energetica per individuare gli interventi necessari al raggiungimento del doppio salto di classe.
  1. Ottenuto il documento, viene convocata un’assemblea di condominio per l’approvazione. A seguire l’amministratore procede a richiedere un progetto-capitolato e trovare un’impresa per la realizzazione dei lavori.
  1. Il progetto e il programma lavori viene sottoposto all’assemblea di condominio, per ottenerne l’approvazione finale e iniziare la fase di realizzazione.

Cosa devono fare i condomini

I condomini sono chiamati ad intervenire nella procedura in due assemblee di condominio straordinarie: la prima per approvare l’attestazione di prestazione energetica, la seconda per approvare il capitolato e avviare l’esecuzione dei lavori.

Entro quando deve essere richiesto il superbonus in condominio

La detrazione fiscale del 110% vale per i lavori effettuati a partire dal 1° luglio 2020 e ha scadenze diverse in base ai soggetti che vi aderiscono: nel caso dei condomini, la scadenza per completare i lavori è stata fissata al 31 dicembre 2023. Nell’anno successivo, la detrazione verrà progressivamente ridotta: dal 2024 ammonterà al 70%, fino ad arrivare al 65% del 2025.

Gli interventi agevolabili

I lavori che permettono di ottenere il superbonus al 110% sono di tre tipi e si definiscono lavori trainanti, gli altri lavori di ristrutturazione che vengono svolti insieme a questi e che contribuiscono al miglioramento energetico dell’edificio ristrutturato vengono definiti trainati.

Interventi trainanti

  • Isolamento termici riguardanti le superfici opache inclinate, verticali od orizzontali che delimitano i volumi riscaldati da spazi comuni non riscaldati, il terreno e l’esterno. È necessario che l’intervento ricada almeno sul 25% della superficie disperdente lorda. Questo tipo di intervento comprende anche la coibentazione del tetto. I materiali utilizzati devono rispettare i Criteri Ambientali Minimo definiti dal Ministro dell’ambiente.
  • Impianti di climatizzazione invernale esistenti. Impianti di raffrescamento sono previsti solo nel caso di installazione di pompe di calore reversibili. La detrazione comprende anche lo smaltimento e bonifica dell’impianto esistente.
  • Impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica, installati sugli edifici o su strutture predisposte.

Interventi trainati

Oltre agli interventi trainanti, il progetto di riqualificazione energetica può comprendere vari interventi trainati:

  • Altri interventi di riqualificazione energetica, come ad esempio la sostituzione dei serramenti. La detrazione è applicabile a questi lavori nei limiti di spesa previsti.
  • Infrastrutture per la ricarica di mezzi elettrici.
  • sistemi di accumulo integrati agli impianti fotovoltaici, per conservare l’energia ad uso domestico.
  • Rimozione delle barriere architettoniche. Ad esempio, legate ad ascensori o montacarichi, e in generale a tutti gli accorgimenti utili ad agevolare alle persone con disabilità la mobilità nello stabile.

Limiti di spesa per intervento

Esistono poi dei limiti di spesa stabiliti dall’Agenzia delle Entrate per gli interventi realizzati con l’EcoBonus 110%: questi variano in base al tipo di intervento realizzato. Nella sezione interventi è possibile trovare più dettagli sui limiti di spesa dei singoli interventi.

  • interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale: il tetto di spesa è pari a 30mila euro per gli edifici unifamiliari o funzionalmente autonomi; a 20mila euro per unità abitativa negli edifici composti da 2 a 8 unità, e 15mila euro per unità abitativa negli edifici con più di otto unità.
  • interventi di isolamento termico: il limite di spesa è pari a 50mila euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari indipendenti all’interno di complessi plurifamiliari; 40mila euro per ciascuna unità immobiliare per condomini composti da 2 a 8 unità, e 30mila euro per ciascuna unità immobiliare per edifici composti da più di otto unità
  • Impianti solari fotovoltaici: il tetto di spesa è di 48mila euro e di 2400 euro per ogni kW dell’impianto per singola abitazione.

Come funziona la cessione del credito

La cessione del credito è il meccanismo tramite il quale si attua l’incentivo vero e proprio. Il meccanismo è applicabile a tutte le spese sostenute fino al 2025. In accordo con il costruttore si può ottenere uno sconto in fattura di un importo massimo pari alla spesa da sostenere. Il costruttore potrà quindi scegliere se fruttare il credito d’imposta oppure cedere il credito a terzi, come a banche o finanaziarie.

Per evitare le frodi, dal 1° Maggio 2022 si è deciso di concedere un limite di tre passaggi di cessioni del credito. Ad esempio, il costruttore potrà cedere il credito ad un istituto bancario, che poi lo cede ad una società vigilata che lo potrà cedere a sua volta ad un altra società. Oltre  questa cessione non sarà più possibile effettuari altri passaggi.

Questo limite imposto nei passaggi, ad oggi, ha frenato le diponibilità delle banche a rilevare le cessioni di credito.